Capitolo 9 - Carte per la Navigazione Aerea

Figura 9.01 - Meridiani nella proiezione cilindrica tangente
Figura 9.01 - Meridiani nella proiezione cilindrica tangente
Figura 9.2 - Paralleli nella proiezione conica tangente
Figura 9.2 - Paralleli nella proiezione conica tangente

La lunghezza di un parallelo pertanto è sempre inferiore all'Equatore, mentre la sua proiezione, cadendo sul cilindro, risulta essere uguale all'Equatore. Si verifica cioè che un qualsiasi parallelo diventa, sulla proiezione, lungo quanto l'Equatore secondo la formula di deformazione:

Per semplicità e chiarezza prendiamo in esame solo una parte della superficie sferica e la relativa parte di proiezione cilindrica (Figura 9.3).

Figura 9.03 - Porzione infinitesima della superficie sferica
Figura 9.03 - Porzione infinitesima della superficie sferica


Il procedimento matematico seguito da Mercatore parte dell'esame di due triangoli infinitesimi (ABC sulla sfera e abc sulla proiezione) i cui lati hanno i seguenti corrispondenti valori (Figura 9.4):

Figura 9.4 - Triangolo infinitesimo
Figura 9.4 - Triangolo infinitesimo

 

Al fine di misurare correttamente la distanza ortodromica tra due punti, bisognerà ruotare intorno al suo punto centrale il tratto rettilineo di cui si vuol conoscere la distanza lossodromica, fino ad orientarlo per meridiano: la differenza di Latitudine fra gli estremi del segmento, espressa in primi, rappresenta in miglia la distanza cercata (Figura 9.5).

Figura 9.5 - Misurazione delle distanze sulla Carta di Mercatore
Figura 9.5 - Misurazione delle distanze sulla Carta di Mercatore

Gli archi di cerchio massimo, invece, quando non siano archi di Equatore o di meridiano, sono rappresentati da curve che volgono la concavità sempre verso l'Equatore.

Figura 9.06 - Ortodromia e Lossodromia sulla Carta di Mercatore
Figura 9.06 - Ortodromia e Lossodromia sulla Carta di Mercatore

 

Il tracciamento dei Rilevamenti radiogoniometrici (che si propagano secondo archi di circonferenza massima) avviene con metodi che variano secondo la distanza del velivolo dalla stazione. Più distante è il velivolo dalla stazione, tanto più distante risulta la lossodromia, tracciata in base allo stesso azimut, rispetto alla linea di posizione ortodromica (Figura 9.7).

Figura 9.7 - Rilevamenti radioelettrici sulla Carta di Mercatore
Figura 9.7 - Rilevamenti radioelettrici sulla Carta di Mercatore

Per valori di differenza di Longitudine inferiori a 2° la lossodromia e l'ortodromia si possono ritenere coincidenti e pertanto basta tracciare, in prossimità della posizione stimata del velivolo un segmento orientato secondo il valore del Rilevamento comunicato da Terra o del Radiale VOR (Figura 9.8).

Figura 9.8 - Rilevamenti radiogognometrici sulla Carta di Mercatore
Figura 9.8 - Rilevamenti radiogognometrici sulla Carta di Mercatore
Figura 9.09 - angolo γ
Figura 9.09 - angolo γ

L'angolo γ va sotto il nome di correzione di Givry, ed è dato dalla seguente formula:

In quest'ultimo caso, la questione si risolve praticamente tracciando, nel punto in cui la lossodromia di azimut QTE + γ incontra il meridiano stimato, un segmento di retta, inclinato rispetto al Rilevamento lossodromico (QTE + γ) dell'angolo γ (Figura 9.10). In questo modo, la linea così tracciata approssima in modo migliore l'andamento reale del luogo di posizione nel punto considerato.

Figura 9.10 - Correzione di Givry
Figura 9.10 - Correzione di Givry
  •  Per γ < 2° non si apportano correzioni
  •  Per γ compreso tra 2° e 6° si apporta la correzione semplicemente
  •  Per γ > 6° si apporta la correzione, ed all'incontro del QTE + γ col meridiano stimato si traccia il segmento inclinato di γ rispetto al QTE + γ.

 

Sulla Carta di Mercatore gli archi di cerchio minore sono rappresentati da curve di difficile tracciamento, e il loro andamento può variare in funzione della posizione relativa del cerchio minore rispetto ai poli (Figura 9.11).

Figura 9.11 - Archi di cerchio minore
Figura 9.11 - Archi di cerchio minore

Per comprendere bene il significato e l'andamento della linea isoazimutale si può ragionare nel seguente modo: se un aereo rileva simultaneamente due stazioni rispetto al Nord, ottiene due azimut la cui differenza definisce un luogo di posizione rappresentato da un cerchio passante per le due stazioni e per il punto in cui si trova l'aereo nell'istante a cui si riferisce la misura effettuata da bordo (Figura 9.12).

Figura 9.12 - Isoazimutale
Figura 9.12 - Isoazimutale

Supponiamo ora che i due radiofari si trovino nell'emisfero Nord; se immaginiamo di situarne uno al polo, il suo Azimut risulterà sempre uguale a zero. In questo modo la differenza degli Azimut sarà data dalla misura relativa ad una sola stazione; ne risulterà che la curva avrà ancora lo stesso andamento; passerà cioè per l'aeromobile, per la stazione e per il polo, ma resterà definita da un solo azimut (Figura 9.13).

Figura 9.13 - Linea Isoazimutale con uno dei due radfiofari al Polo
Figura 9.13 - Linea Isoazimutale con uno dei due radfiofari al Polo


La lunghezza del parallelo di tangenza o dei due di secanza è riprodotta sulla proiezione in grandezza vera, e sarà questa (o queste) la linea isomecoica della proiezione. Secondo quanto già detto, solo su questa linea è rigorosamente valida la Scala della Carta (Figura 9.14).

Figura 9.14 - Proiezione conica Tangente e Secante
Figura 9.14 - Proiezione conica Tangente e Secante
Figura 9.15 - Meridiani sulla proiezione conica tangente
Figura 9.15 - Meridiani sulla proiezione conica tangente

Quando il cono viene sviluppato su di un piano, si ottiene una figura simile a quella della Figura 9.16.

Figura 9.16 - Sviluppo della proiezione tangente su un piano
Figura 9.16 - Sviluppo della proiezione tangente su un piano
Figura 9.17 - Sviluppo della proiezione tangente
Figura 9.17 - Sviluppo della proiezione tangente
Figura 9.18 - Proiezione Conica Tangente
Figura 9.18 - Proiezione Conica Tangente


Figura 9.19 - Proiezione Conica Secante
Figura 9.19 - Proiezione Conica Secante


Se la differenza di Longitudine fra i due meridiani è piuttosto alta od anche se la convergenza sulla Carta è piuttosto forte (ciò si verifica per percorsi anche non molto lunghi alle alte latitudini) bisogna dividere il percorso in tanti tratti, fino a riportarsi, per ogni segmento, nelle condizioni sopra indicate.

Figura 9.20 - Carta di Lambert
Figura 9.20 - Carta di Lambert
Figura 9.21 - Ortodromia e Lossodromia sulla Carta di Lambert
Figura 9.21 - Ortodromia e Lossodromia sulla Carta di Lambert
Figura 9.22 - Carta Stereografica Polare
Figura 9.22 - Carta Stereografica Polare


Figura 9.23 - Proiezione Gnomonica Polare
Figura 9.23 - Proiezione Gnomonica Polare


Figura 9.24 - Carta Gnomonica Equatoriale e Orizzontale
Figura 9.24 - Carta Gnomonica Equatoriale e Orizzontale